domenica 27 dicembre 2009

Foglietti e detersivi acchiappacolore


Foglietti acchiappacolore

I foglietti acchiappacolore tanto pubblicizzati, sono realizzati attaccando ad un tessuto sintetico, dei tensioattivi quaternari epossilati cationici, cioè con carica positiva (+). Sono tensioattivi non biodegradabili e nocivi per gli organismi acquatici.
Viceversa i colori utilizzati per i tessuti sono carichi negativamente (-).
Quando in fase di lavaggio i tessuti perdono il colore, quest'ultimo viene "attirato", come una calamita, dal foglietto e si fissa su di esso.
La quantità di colore fissato è tale che psicologicamente pensiamo di aver salvato il nostro bucato dal rosa generalizzato.
In realtà il colore che si è liberato nell'acqua di lavaggio non si sarebbe fissato sui capi e non avrebbe causato alcun danno.
Però noi vediamo il foglietto colorato e pensiamo che funzioni.
Gli stessi produttori sconsigliano l'uso del foglietto con i tessuti colorati che più facilmente rilasciano molecole nell'acqua di lavaggi (rosso, blu scuro)
C'è da aggiungere che anche i tensioattvi presenti nei detersivi hanno spesso carica negativa (-) e quindi sono a loro volta sono attirati dal foglietto, riducendo la capacità lavante.

Detersivi acchiappacolore
Ogni tanto vengono proposti sul mercato prodotti "miracolosi."
Tra i tanti troviamo i detersivi liquidi che permettono di lavare assieme i capi colorati, senza che i colori si mescolino.
L'ingrediente che permette questo "miracolo" è il PVP (Polivinil pirrolidone).
Questa polimero ha svariati impieghi, dalla produzione di colle per il legno alla produzione della birra!
Una volta aggiunto alla formula di un detersivo liquido e giunto a contatto con i tessuti, ne riveste come una pellicola tutte le fibre, impedendo al colore di diffondersi nell'acqua di lavaggio macchiando altri capi.
A questo punto però il vostro capo, magari di un pregiato filato in cotone biologico tinto con tinte vegetali, è rivestito di un film "plastico" e sulla pelle non avrete il piacevole contatto con una fibra naturale, ma una sostanza sintetica, per di più scarsamente biodegradabile....

da Officina Naturae

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